Le Tecniche di Cottura

Raku

Il Raku, tradizionale tecnica giapponese che nasce nel XVI sec. d.C. ed è in origine dedicata alla cottura delle tazze per la cerimonia del tè.

Consiste nell’estrarre dal forno il pezzo alla temperatura di fusione degli smalti, indicativamente intorno a 100°C, e poggiarlo su un letto di segatura o altri materiali. Da un lato la segatura prende fuoco e genera fumo e dall’altro lo smalto si crepa, permettendo al fumo di colorare di nero la terra.

la lavorazione avviene così maneggiando sapientemente il pezzo tra la segatura, le fiamme e il fumo.

Naked Raku

La tecnica di cottura chiamata Naked Raku è un tipo di cottura Raku nella quale lo smalto colato sul pezzo, grazie ad accorgimenti particolari, al termine dell’intero processo si stacca dalla terra e la lascia “nuda”, colorata dal fumo penetrato nelle crepe dello smalto quando ancora questo ricopriva la superficie.

Bucchero

La tecnica di cottura chiamata Bucchero è una raffinata e antica tecnica Etrusca che risale all’Italia centrale del VII-V sec. a.C.

Consiste nel cuocere il vaso a diretto contatto con la legna. Il pezzo rimane 12 ore nel forno, avvolto da fuoco e fumo e questo gli conferisce il caratteristico colore nero intenso, impreziosito a volte da particolari sfumature metalliche.

Pit-Fire

La tecnica chiamata Più-Fire è l’antica tecnica di cottura dell’argilla dell’Età della pietra, risalente al Neolitico (IX-IV millennio a.C.).

Consiste nel cuocere il pezzo per 24 ore o più in un forno o una buca scavata nel terreno e coperta, e alimentati a legna. Il pezzo rimane avvolto dal fuoco e dal fumo, protetto con vari accorgimenti dal diretto contatto col materiale di combustione.